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14 Ottobre 2022

La quota Rosa nel mondo lavorativo

Barbara Colonnello Quota rosa

Introduzione

Il mese di ottobre lo dedichiamo alla quota rosa. In occasione della giornata internazionale delle giovani ragazze che si è tenuta lo scorso martedì 11 ottobre, volta a ricordare l’importanza dell’uguaglianza di genere e di garantire pari opportunità, evidenzieremo alcuni progressi ottenuti dopo tanti anni di lotta e le continue sfide volte ad incentivare e supportare il futuro delle giovani ragazze.

È interessante come il ruolo delle donne nel contesto lavorativo sia radicalmente cambiato. Questo possiamo constatarlo attraverso le testimonianze delle generazioni precedenti sia in persona che cinematografiche che ci raccontano come il ruolo delle donne fosse inizialmente focalizzato nel contesto familiare e non lavorativo.  

Sono però le stesse raccolte cinematografiche di determinati periodi storici che, in alcuni casi, ci mostrano la donna vogliosa di indipendenza e di lavoro: una quota, seppur inferiore, nella realtà degli anni ’70 e ’80 che ha contribuito però all’emancipazione femminile. 

Le svolte si contestualizzano infatti, e soprattutto, con la globalizzazione che ha avuto luogo alla fine degli anni ’90, un periodo di transizione in cui molte donne entravano nel mondo del lavoro e avevano maggiori possibilità di continuare gli studi in ambito universitario. 

È da quel periodo che inizia la progressione del ruolo femminile nel lavoro, seppur tutt’ora ancora non completamente valorizzata. 

Le figure imprenditoriali

L’avvento della tecnologia, le maggiori opportunità di studi, lo sviluppo di nuove professioni e il progresso nella cultura hanno contribuito all’indipendenza e al successo delle donne in molti settori lavorativi (anche quelli definiti “maschili”). 

Risultati ottenuti anche, e soprattutto, grazia alla costanza, ai sacrifici, alla tenacia e alla consapevolezza delle proprie abilità di queste donne che sono riuscite così ad ottenere, oggi, ruoli fondamentali all’interno di aziende internazionali o ad essere fondatrici di società molto quotate . 

Alcuni esempi

Come esempio possiamo pensare a Melanie Parkins che – nonostante sia stata rifiutata da più di 100 investitori – nel 2012 è riuscita a lanciare Canva, uno strumento di design online che permette di creare progetti grafici in modo semplice e intuitivo, usato da più di 55 milioni di persone in 190 Paesi. Oppure Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana ed europea a diventare comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Altri esempi sono la CEO italiana di Google Melissa Peretti, Claudia Parzani nominata nel 2017 presidente di Allianz Italia e a fine marzo 2022 la Presidente di Borsa Italiana. Serena Melani, la prima donna italiana comandante di una grande nave oppure Patrizia Casali, una giovane donna di 29 anni, laureata in ingegneria biomedica al Politecnico, che realizzò la prima suola adattiva al mondo premiata come una delle migliori innovazioni tra le tecnologie indossabili al mondo. 

Nonostante questi grandi successi, attualmente la strada per l’emancipazione femminile è ancora in salita. Lo scorso Aprile 2022 i Ministri per la pari opportunità di lavoro di molti paesi Europei si sono infatti riuniti per definire i percorsi da intraprendere per creare un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata per le donne, per migliorare la parità di genere e prevenire la discriminazione, assicurandosi che le responsabilità familiari siano condivise. Un passo per raggiungere definitivamente gli obiettivi della Strategia per la parità di genere del Consiglio d’Europa. 

Promoest e la quota rosa

Anche Promoest vanta di esempi di donne che sono riuscite ad ottenere risultati nel contesto lavorativo, nonostante le difficoltà in ambito sociale. Il gruppo, infatti, è capitanato dall’amministratrice delegata Barbara Colonello, una donna che dopo gli studi universitari in lingue a Genova è entrata subito a far parte dell’agenzia coniugando vita familiare e lavoro, con sacrifici e soddisfazioni.  

Indipendenza che si riflette anche nel suo team, composto per la maggior parte da giovani donne con tanta voglia di imparare, fare ed essere il più possibile autonome. Promoest è infatti attiva nel supporto della parità di genere in tutte le sue division e nella loro ambizione.